Come sarà la TV di domani? Chromecast vs Airtame

Lo scenario futuro sarà quello di avere a disposizione qualsiasi contenuto in qualsiasi momento da guardare sulla propria televisione, il palinsesto non lo faranno più le emittenti televisive, ma ogni utente avrà il proprio palinsesto con i suoi programmi preferiti.

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Era da un po’ che non mettevo qualche pensiero sul blog, ma oggi voglio riprendere con un argomento che mi appassiona tantissimo: il futuro della televisione e più precisamente della fruizione dei contenuti attraverso la TV.

Penso e spero che il post di oggi sia premonitore almeno quanto il mio post del 22 Aprile 2012 in cui avevo previsto la morte del servizio di SMS in favore di applicazioni di Instant Messaging tipo WhatsApp, Viber e affini; non per niente è notizia di qualche giorno fa, l’acquisto di WhatsApp da parte di Facebook per la mirabolante cifra di 16 miliardi di dollari (non è un refuso sono proprio 16 miliardi di dollari di cui 3 cash e il resto in azioni) a dimostrazione di quanto siano diventate importanti queste app nell’era in cui viviamo.

Non voglio divagare e perdere il focus del mio post, perchè voglio parlarvi di una tecnologia emergente, che, come succede sempre più spesso, non inventa nulla, ma semplicemente mette a disposizione degli utenti un servizio che fino adesso non c’era o per meglio dire non era accessibile al grande pubblico a causa della difficoltà di configurazione e altre amenità legate alle tecnologie esistenti.

Sto parlando di piccoli device (hanno la forma di una chiavetta USB) dotati di un connettore wifi e una presa HDMI , che vanno inseriti appunto in una porta HDMI del vostro televisore e permettono di connettere un computer alla TV di casa senza nessun cavo, azzerando di fatto il tempo di configurazione della connessione tra i dispositivi.

Questa tecnologia segue semplicemente l’evoluzione tecnologica di come verranno fruiti i contenuti televisivi tra qualche anno, spostando la creazione del palinsesto dal network/emittente al consumatore/fruitore.

Lo scenario futuro sarà quello di avere a disposizione qualsiasi contenuto in qualsiasi momento da guardare sulla propria televisione, il palinsesto non lo faranno più le emittenti televisive, ma ogni utente avrà il proprio palinsesto con i suoi programmi preferiti e la possibilità di accedere in qualsiasi momento alla rete per scaricare ciò che gli interessa (YouTube è un esempio lampante).

Tutti i networks televisivi più importanti stanno puntando ogni singolo euro di investimenti sui servizi on demand:

  • la Rai con il portale Rai.TV e RaiReplay
  • Sky con i servizi SkyOnDemand e SkyGo
  • Mediaset Premium con il servizio Play

La tendenza è nettissima e fare una previsione sulla TV del futuro non è poi così difficile. Da qui la necessità di avere strumenti sempre più interattivi e più semplici per rendere il proprio televisore, un semplice display sul quale visualizzare i contenuti che desideriamo, siano essi dei programmi, delle serie TV, ma anche delle fotografie, un videogioco o semplicemente il video delle vacanze.

La strada più semplice per arrivare a questo traguardo è far interagire direttamente il proprio PC/device con il televisore e utilizzare tutti i pollici che abbiamo a disposizione in salotto per visualizzare quello che stiamo mandando dal nostro computer.

Ed ecco che Google arriva sul mercato con un prodotto chiamato Chromecast dotato di queste caratteristiche ad un prezzo assolutamente aggressivo: 35 $ (al momento è disponibile solo in USA, purtroppo aggiungo).

Chromecast

Questo prodotto è pensato per lavorare in stretta connessione al browser Google Chrome e anzichè spiegarvi come funziona, vi mostro direttamente il video promozionale di Google che sicuramente vale più di mille parole anche grazie alla meravigliosa colonna sonora in puro “greek style”.

Airtame

Anche se trovo Chromecast molto interessante, credo che il vero prodotto da tenere d’occhio sia Airtame. La logica di funzionamento è molto simile a quella del prodotto di Google, ma ha molte funzioni in più ed è compatibile con qualsiasi sistema operativo senza essere legato al browser di Google.

Questo device è stato sviluppato da una start-up danese, tutti ragazzi giovanissimi e credo che (se non sono già arrivate) a breve arriveranno offerte di acquisto molto importanti dalle principali aziende che operano del mercato dei televisori. Non per niente sono stato premiati come Best Startup of CES 2014 da Engadget.

Le possibilità e le funzioni messe a disposizione da un oggetto di questo tipo (già nella prima fase di sviluppo) sono strabilianti, se poi ci aggiungiamo che il prezzo di mercato dovrebbe essere di 99 $, il successo è praticamente assicurato.

iOS5 in 120 secondi più iCloud

Non potevo non parlare dell’ultimo keynote di Apple….

Apro il post con una doppia negazione per cercare di sottolineare (anche se chi mi conosce, sa bene come la penso) l’attenzione con cui seguo ogni evoluzione nel mondo Apple e soprattutto l’introduzione di nuovi software e nuovi device. Ultimamente intorno ad ogni keynote si generano delle aspettative incredibili e si spera sempre nell’uscita di novità che cambieranno il futuro del mondo, per cui vorrei che si esagerasse con il tifo e i trionfalismi (ma anche no?).

Apple è una azienda che produce tecnologia come tante altre, ma è ovvio che ormai non si può più considerare una azienda tra tante. Le metriche che Steve Jobs mostra all’inizio della presentazione sono assolutamente strabilianti e certificano la creazione di un network di utenti davvero sconfinato, che ha completamente rotto gli argini della piccola nicchia di mercato a cui Apple faceva riferimento fino a qualche anno fa.

Nel video che ho postato c’è il riassunto di tutte le novità principali che sono state presentate al WWDC ’11 a San Francisco. Vorrei fare qualche riflessione su queste novità, ma soprattutto sull’introduzione di iOS5 e iCloud, perchè per quanto riguarda il nuovo sistema operativo “Lion” credo che non ci sia nessuna novità eclatante, se non qualche nuova funzione come l’autosave e il resume che sicuramente sono interessanti, ma non hanno certo la portata mediatica delle altre novità presentate.

Partiamo da iOS5. Le novità principali su cui voglio porre l’attenzione sono tre anzi quattro: iMessage, Notification Center e PC Free, per arrivare ad iCloud.

iMessage

iMessage è un sistema di messaggistica SMS e MMS che farà transitare i dati dai server di Apple e non più dai provider telefonici, per cui sarà sufficiente essere connessi ad internet con il WiFi o il 3G per poter chattare e scambiarsi foto e video con i propri amici, senza dover pagare nessun costo aggiuntivo. Questa nuova concezione della messaggistica farà felici milioni e milioni di utenti che risparmieranno tanti soldi, ma allo stesso tempo getterà nello sconforto tutti gli sviluppatori di applicazioni simili (da cui, è palese, Apple si è ispirata) come WhatsApp, Viber, i vari instant message software ecc…, ma soprattutto farà infuriare le compagnie telefoniche a cui letteralmente viene tolto l’osso di bocca! Infatti gli SMS sono in assoluto uno dei servizi telefonici più remunerativi perchè a fronte di un costo di vendita di 10/15 centesimi per SMS, le compagnie telefoniche spendono mediamente 1/miliardesimo di euro per erogare il servizio, quindi il margine di guadagno è praticamente il 100%. Visto che penso sia impossibile che le compagnie telefoniche possano bloccare questa funzione (come per esempio ha fatto Vodafone con Skype, bloccando il traffico Voip), probabilemente opteranno per un aumento delle tariffe di abbonamento… tra qualche mese sapremo se ho ragione o torto…

Notification Center

Il centro delle notifiche è stato palesemente copiato da Android, anche la gesture per accedervi è identica al sistema operativo di Google. Credo non sia stata una scelta casuale; infatti il notification center era una delle feature che mancava ad Apple e contemporaneamente veniva cavalcata dai fan di Android come una funzione nettamente superiore all’OS di Cupertino. 1 a 1 palla al centro!

PC Free

Altra novità molto rilevante, a mio modo di vedere, è l’introduzione della possibilità di aggiornare il proprio telefono direttamente tramite Wi-Fi. Questa funzione tecnicamente parlando è una vera banalità e se Apple non l’aveva introdotta fino ad oggi è stato per una pura scelta strategica e certamente non un obbligo tecnologico.

Per spiegare questo cambio di rotta, azzardo una teoria che però mi sembra possa avere un fondamento. Se fino all’era pre-iPad, i telefonini di Apple sono stati un grande volano per la vendita di computer fissi e portatili targati Mac, oggi le cose sono profondamente diverse. Molti utenti non hanno bisogno di un pc “completo” per l’uso che ne fanno in ambito domestico, dato che tutti a lavoro abbiamo un computer con cui lavorare o perlomeno un portatile su cui tenere tutti i file che ci servono, a casa non abbiamo grandi necessità se non quella di leggere la posta elettronica, navigare su internet e usare i social networks; per tutte queste cose un iPad è più che sufficiente e molto più comodo in termini di peso, usabilità e velocità. Sono convinto che device come iPad e tablet vari abbiano sostituito in molti casi il PC personale o “da casa”, quindi è impensabile tenere un computer solo per poterci attaccare il telefonino e sincronizzare i propri dati. Da qui la necessità di introdurre la possibilità di aggiornare il telefono in Wi-Fi e soprattutto quella di introdurre un sistema che possa memorizzare tutto quello che ci serve online senza bisogno di avere un computer personale su cui tenere tutti questi dati, ecco che arriviamo al sistema iCloud.

iCloud

ICloud non è altro che MobileMe con un vestito nuovo. iCloud è un sistema che permette di memorizzare dati personali come rubrica, contatti, email, foto… direttamente online e poi pushare i dati verso tutti i dispositivi connessi alla “nuvola” come computer, telefonini e tablet. MobileMe non ha mai avuto un grande successo per due motivi: il mercato ancora non era pronto per un prodotto del genere perchè mancavano i device e anche la necessità di usare un sistema così strutturato, ma soprattutto era a pagamento! iCloud oggi dispone può contare su una schiera di device molto più avanzati (iPhone 4 e iPad 2) che hanno molte più funzioni, possono registrare filmati in alta definizione e offrono tantissimi servizi per la condivisione dei dati, inoltre l’iscrizione alla “nuvola” di Apple sarà gratuita.

Solo il tempo e gli utenti potranno darmi ragione o torto, ma credo che le ultime novità introdotte dall’azienda di Cupertino siano molto più rivoluzionarie di quanto ci possiamo immaginare in questo momento e avranno lo stesso effetto ritardato, ma con un impatto a livello globale come è successo con molti altri prodotti della mela.

[tube]http://www.youtube.com/watch?v=WvLbBF5uGKc[/tube]

Google Web Fonts

Voglio spendere due parole su Google Web Fonts che a mio avviso sarà un’altra piccola rivoluzione del copywriting sul web e darà, a designer e progettisti, la possibilità di spaziare su set di caratteri molto più ampi evitando i soliti font triti e ritriti usati per creare siti web.

Utilizzare i web fonts di Big-G sui propri siti web è davvero molto semplice perchè basta utilizzare le API messe a disposizione degli sviluppatori a questo link.

Ecco un semplice esempio di codice HTML per capire quanto sia semplice utilizzare questo tool:

<html>
  <head>
    <link rel="stylesheet" type="text/css" href="http://fonts.googleapis.com/css?family=Tangerine">
    <style>
      body {
        font-family: 'Tangerine', serif;
        font-size: 48px;
      }
    </style>
  </head>
  <body>
    <h1>Making the Web Beautiful!</h1>
  </body>
</html>

Sorge spontanea una domanda… ma pensarci prima no?????

😀